Giorni difficili (prima parte)

giovedì, novembre 19, 2009

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In questo testo, tratto dal libro «Karate-do - il mio stile di vita», il Maestro Gichin Funakoshi ripercorre i tempi dell'introduzione del Karate in Giappone.

Fu, ricordo, verso la fine del 1921 che il Ministro dell'Educazione annunciò che nella primavera seguente si sarebbe tenuta una dimostrazione di antiche arti marziali giapponesi, presso la Scuola Normale Superiore Femminile (allora situata ad Ochanomizu-Tokyo). La prefettura di Okinawa fu invitata ad intervenire alla dimostrazione, ed il Dipartimento dell'Educazione mi chiese di dimostrare la nostra locale arte del Karate nella capitale giapponese. Io, naturalmente, accettai immediatamente e cominciai a fare progetti.
Dato che il Karate era allora poco conosciuto fuori da Okinawa, e dato che le persone a cui doveva essere presentato ne sapevano poco o niente, pensai che ci fosse bisogno di qualcosa di piuttosto drammatico nella maniera di presentarlo. Ciò che feci, di conseguenza, fu di fotografare varie posizioni, kata, movimenti delle mani e dei piedi, e di ordinare le foto su tre lunghi rotoli. Li portai con me alla capitale. L'intera dimostrazione si rivelò un grande successo, ma penso che lo fu particolarmente per la mia presentazione dell'arte di Okinawa alla popolazione di Tokyo.
Avevo programmato di tornare alla mia isola nativa immediatamente dopo la dimostrazione, ma posticipai il mio ritorno quando il defunto Jigoro Kano, fondatore e presidente del Judo Kodokan, mi chiese di tenere una breve conferenza sull'arte del Karate-do. Dapprima esitai, non ritenendo di essere sufficientemente all'altezza, ma poiché Kano era così convinto, accettai di dimostrare alcuni kata per lui. Il posto doveva essere il Kodokan stesso, ed io avevo pensato che solo un piccolo gruppo, probabilmente lo staff degli insegnanti più anziani, sarebbe stato presente per la mia esecuzione. Con mio grande stupore trovai invece oltre un centinaio di spettatori ad attendermi.
Come partner nella dimostrazione avevo scelto Shinkin Gima, che allora studiava alla Tokyo Shoka Daigaku (ora Università Hitotsubashi). Gima era un karateka di prim'ordine che aveva praticato intensamente prima di lasciare Okinawa. Molto impressionato, Kano mi chiese quanto tempo si sarebbe impiegato per approfondire il kata che avevamo dimostrato.
«Almeno un anno», risposi.
«Ah, è troppo», disse. «Potreste insegnarmene solo qualcuno dei basilari?»
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continua ...